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La devozione di San Giovanni Bosco per Maria Ausiliatrice, la Madonna dei tempi difficili

di Antonio Tarallo
Credit Foto - nelcuoredigesu.it

Il 24 maggio ha rappresentato un giorno particolare per san Giovanni Bosco. S. Maria Ausiliatrice è stata sempre nel cuore del santo torinese, tanto caro ai giovani, tanto importante per la storia della chiesa. Il grande santo era assai legato alla figura della Madonna Ausiliatrice, che si festeggia oggi in tutta Italia. Ai tempi di Giovanni Bosco, la festa era già presente nel calendario.

Infatti fu Pio VII, dopo la sua liberazione dalla prigionia napoleonica (1814), che volle istituire la festa di Maria Ausiliatrice, fissandone la data per il  24 maggio. Bisogna partire però da lontano, ai tempi di S. Pio V. Tale devozione nacque e si propagò ampiamente a seguito della vittoria dei cristiani contro i turchi, a Lepanto (1571) e a Vienna (1683).

Il grande educatore torinese, pose – fin da subito – la sua opera di sacerdote, sotto la protezione di Maria Ausiliatrice, a cui si rivolgeva per ogni piccola necessità, spirituale e materiale. E ai suoi ragazzi consigliava che per ogni necessità non potevano che rivolgersi a lei, alla Madonna Ausiliatrice. E’ famosa la frase che scherzosamente e con filiale affetto, rivolgeva alla Madonna quando incominciavano, magari, a sorgere dei problemi. A Lei, diceva: “E allora incominciamo a fare qualcosa?”.

S. Giovanni Bosco, nato il 16 agosto 1815 presso Castelnuovo d’Asti e ordinato sacerdote nel 1841, fu il più grande devoto e propagatore del culto a Maria Ausiliatrice. Il grande sacerdote, apostolo della gioventù, fece costruire in soli tre anni, nel 1868, la basilica di Maria Ausiliatrice nella cittadella salesiana di Valdocco, vicino Torino.

Sotto sempre la protezione dell’Ausiliatrice, pose tutti gli istituti religiosi da lui fondati, e oggi, ormai sparsi in tutto il mondo: la Congregazione di S. Francesco di Sales, i sacerdoti chiamati comunemente “Salesiani di don Bosco”; le “Figlie di Maria Ausiliatrice”, le suore fondate con la collaborazione di Santa Maria Domenica Mazzarello, e per ultimi, i “Cooperatori Salesiani”, istituto per laici e sacerdoti che intendono vivere lo spirito di “Don Bosco”.

Leggiamo, ora, due dichiarazioni dello stesso santo torinese che ben esprimono l’amore e la devozione per questo titolo attributo alla Madonna:

“In questi tempi, (…) Dio vuole con molti eccelsi favori glorificare l’Ausiliatrice Sua genitrice, invocata col titolo di Ausiliatrice. Impegnate in vostro favore Maria Ausiliatrice; e persuadetevi che ciò che non possono fare i chirurghi, lo saprà fare Lei. (…) Ella è chiamata Aiuto dei Cristiani, sia contro i nemici esterni che contro i nemici interni. Ecco quello che dobbiamo fare noi nella festa di Maria Ausiliatrice: ripulire i nostri cuori con buone confessioni e offrirli, anzi attaccarli a Maria SS.ma, perché stiano sempre vicino a Gesù, e ciò ottenere con frequenti e fervorose Comunioni”.

Don Bosco, come sempre, grande profeta. In queste parole, il santo dei giovani, dei lavoratori, dei disagiati, sembra quasi affidare a noi contemporanei, un invito a pregare la Madre Ausiliatrice, per i difficili tempi che stiamo vivendo. Quanto poterci ritrovare in quell’incipit “In questi tempi”. Non è un caso, forse, che  – comunemente – il titolo di “Ausiliatrice” (“Auxilium Christianorum”, così recitano le litanie Lauretane nel Rosario) venga come trasformato dal cuore popolare in “Maria, dei tempi difficili”.

A proposito della edificazione della chiesa di Valdocco, a lei dedicata, è interessante citare un episodio che suscita sicuramente curiosità e ammirazione per la determinazione del sacerdote torinese.

6 dicembre 1862, pochi giorni prima della festa dell’Immacolata Concezione. Don Bosco annunciò così la sua decisione di edificare una nuova chiesa dedicata a Maria. Si rivolge al chierico Albera, futuro Rettore Maggiore: “La nostra chiesa è troppo piccola! Ne fabbricheremo un'altra più bella, più grande, che sia magnifica, le daremo il titolo Chiesa di Maria Ausiliatrice. Io non ho un soldo, non so dove prenderò il danaro, ma ciò non importa. Se Dio la vuole si farà”.

L'8 dicembre 1862, Don Bosco dichiara al chierico Cagliero, poi cardinale, il motivo della sua devozione alla Madonna sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: “Sinora abbiamo celebrato con solennità e pompa la festa dell'Immacolata, ed in questo giorno si sono incominciate le prime opere degli Oratori Festivi. Ma la Madonna vuole che la onoriamo sotto il titolo di Maria Ausiliatrice: i tempi sono così tristi che abbiamo bisogno che la Vergine SS. ci aiuti a conservare la fede cristiana”.

Non aveva denaro, don Bosco, eppure la chiesa fu edificata in soli tre anni. Una volta, in un viaggio a Parigi, gli chiesero dove traeva i mezzi per tenere in piedi e mandare avanti tante sue opere missionarie. Il sacerdote non ebbe alcun dubbio nel rispondere: “La mia grande questuante e Maria Ausiliatrice”.



Antonio Tarallo

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