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Don Felice Accrocca

Vivere bene il presente

Non sempre le predicazioni di Francesco sortirono il successo sperato, come mostra una predica da lui tenuta a Perugia in un anno imprecisato. Sono i Compagni di Francesco a darcene il racconto al tempo stesso più immediato e dettagliato, ma è Tommaso da Celano a dirci che la spinta per recarsi a Perugia gli venne mentre si trovava nell'eremo di Greccio: qui Francesco intuì che giorni tristi si preparavano per i perugini e, dopo aver atteso qualche tempo, si avviò verso il centro umbro (2Cel 37: FF 622). <BR>Ma seguiamo ora i Compagni nel loro racconto (CAss 75: FF 1606). Essi ci dicono che per ascoltare Francesco che predicava si era adunata, nella piazza di Perugia, «una grande folla». Mentre egli parlava, però, irruppero dei cavalieri armati in groppa ai loro cavalli, che giocavano sulla piazza creando naturalmente disagio agli ascoltatori; nonostante le proteste di questi ultimi, quei cavalieri non la smettevano. <BR>«Volgendosi a loro in fervore di spirito, disse il beato Francesco: “Udite e cercate di capire quello che il Signore vi preannunzia per bocca di me, suo servo. E non state a dire: Questo qui è uno di Assisi!”. Questo disse il beato Francesco, perché tra assisani e perugini c'era un odio di vecchia data». <BR>Francesco li ammonì ricordano loro che il Signore aveva benedetto i perugini e li aveva resi potenti sopra tutti i vicini; ma proprio per questo essi dovevano essergli riconoscenti e mantenersi umili davanti a Lui e nei rapporti con gli abitanti limitrofi, senza ucciderli e senza devastarne le terre. <BR>Se non l'avessero fatto, il Signore, «che niente lascia invendicato», li avrebbe fatti insorgere gli uni contro gli altri ed essi avrebbero patito a motivo di ciò più tribolazioni di quante i vicini non avrebbero potuto loro infliggerne. Non gli dettero retta, e così quanto Francesco aveva preannunciato si avverò: le parti in conflitto (“nobili” e “popolo”) si procurarono, vicendevolmente, danni notevoli, riducendo in tal modo la città alla fame. <BR>L'episodio si rivela istruttivo per noi, oggi, se abbiamo voglia di apprendere la lezione. L'insuccesso di Francesco fu dovuto essenzialmente a due motivi: perché la medicina da lui proposta si rivelava scomoda (i perugini avrebbero dovuto smettere i uccidere i vicini e di devastarne le terre) e perché a suggerirla era uno di Assisi, cioè uno considerato in partenza un nemico giurato. In questi giorni l'Italia sta vivendo una campagna elettorale particolarmente tesa (e nelle settimane che verranno la tensione salirà ancora); per esercitar bene il nostro dovere civico dovremo tenere in conto alcune cose: primo, le medicine proposte non devono tanto piacerci, ma risultare efficaci per tutto l'organismo sul quale dovranno agire; secondo, quando una cosa è giusta, va tenuta nel debito conto, anche se a dirla è uno considerato un “nemico”; terzo, soprattutto dobbiamo stare bene attenti a che le soluzioni proposte non calpestino la legge di Dio.

Commenti dei lettori

10-03-2013 16:52:39
Davide
Le divisioni nelle famiglie e nelle comunità (parrocchia, movimento ecclesiale, fraternità, ordine religioso etc) sono molto più devastanti rispetto alle divisioni medievali tra nobili e popolo (signore e vassallo). Francesco forse questa predica ci farebbe oggi...Davide
10-03-2013 15:36:31
Davide
Vivere bene il presente a cominciare dai tuoi familiari e dalla tua comunità... Ci vuole più amore nella propria famiglia, nelle nostre comunità, nelle fraternità, movimenti ecclesiali etc... Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, ossia inizia a vivere nel modo che reputi giusto, ama e sii giusto verso gli altri, comportati come faresti verso te stesso, verso i tuoi figli,i tuoi familiari, la tua comunità da quel che vorresti ricevere senza pretendere. Questo riempie la vita di significato e pace, condizioni indispensabili per avere la forza di trovare sempre una soluzione ad ogni problema. Spesso sprechiamo molte energie a discutere sui politici e i partiti, non consideriamo che non c'è comunione e amore a cominciare dalla nostra famiglia... Purtroppo oggi vi sono divisioni nella stessa cellula della società e nelle nostre comunità (parrocchia, movimento, fraternità, etc...) Quel Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri, che troviamo nel Vangelo di Giovanni ci porterà sicuramente a vivere bene il presente.. << Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio delluomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». Gv 13,31-35 Pace e bene Davide

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