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Papa: nel mondo tanti seminatori di odio, anche i politici insultano

A Santa Marta Francesco parla del diavolo che con l’invidia vuole dividere l’umanità

Credit Foto - Ansa - VATICAN MEDIA HANDOUT

Il nazismo, il Muro di Berlino di cui si celebrano i 30 anni della caduta, gli orrori degli attentati e le guerre che in ogni epoca segnano il mondo. È tutto un’opera di «morte» realizzata dal diavolo che con la sua «invidia» vuole distruggere l’umanità. Francesco esplicita chiaramente la sua denuncia nella messa a Santa Marta, tornando ancora una volta a mettere in guardia i credenti dal «grande bugiardo» che tenta, inganna, confonde e conduce verso la distruzione.

«Dietro questo c’è qualcuno che ci muove a fare queste cose. È quello che noi diciamo la tentazione. Quando noi andiamo a confessarci, diciamo al padre: “Padre, io ho avuto questa tentazione, quest’altra, quell’altra...”. Qualcuno che ti tocca il cuore per farti andare sulla strada sbagliata. Qualcuno che semina la distruzione nel nostro cuore, che semina l’odio. E oggi dobbiamo dirlo chiaramente, ci sono tanti seminatori di odio nel mondo, che distruggono», afferma il Pontefice nella sua omelia riportata da Vatican News.

Un esempio è la politica: non che sia «una cosa abituale» seminare odio e distruggere, ma «alcuni lo fanno», rileva il Papa. I politici hanno spesso «la tentazione di sporcare l’altro, di distruggere l’altro», con le bugie, con le mezze verità, con gli insulti: «“Io sono bravo, ma questo sembra più bravo di me?”, pensa, e allora “lo butto giù, con l’insulto”». Così si impedisce un confronto politico sano e pulito «per il bene del Paese».

Per la sua riflessione il Papa trae spunto dalla prima lettura del Libro della Sapienza in cui il profeta ricorda che «Dio ci ha creati a immagine sua, siamo figlio di Dio», ma subito dopo aggiunge: «Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo». Ecco, è questo il punto: Satana «non tollera» il fatto che Gesù Cristo si è fatto uomo e per questo semina l’odio nel mondo. «L’invidia di quell’angelo superbo che non ha voluto accettare l’incarnazione» lo porta «a distruggere l’umanità», afferma Francesco. Così nel nostro cuore si instilla continuamente «la gelosia, l’invidia, la concorrenza» ma pure «la lotta e la voglia di distruggere», mentre invece «potremmo vivere come fratelli, tutti, in pace».

«“Ma, padre, io non distruggo nessuno”. “No? E le chiacchiere che tu fai? Quando tu sparli di un altro? Lo distruggi”», dice Bergoglio inscenando uno dei dialoghi immaginari con i fedeli, tipici della sua predicazione. «La lingua è un’arma feroce, uccide» rimarca, citando l’apostolo Giacomo. «Il chiacchiericcio uccide, la calunnia uccide. “Ma, padre, io sono stato battezzato, sono cristiano praticante, come posso diventare un assassino?”».

Invece sì, si può. Perché «dentro di noi abbiamo la guerra», fin dall’inizio, afferma Papa Francesco. Si pensi a Caino e Abele che erano fratelli «ma la gelosia, l’invidia di uno distrusse l’altro». A distanza di secoli questo meccanismo di annichilimento è ancora in piedi: basta ricordare la storia con il nazismo e «le torture contro tutti coloro che non erano di “pura razza”», con il Muro di Berlino che spaccava in due un intero Continente, con le guerre in generale e gli orrori che si trascinano. Basta guardare anche i telegiornali oggi che raccontano «le guerre, le distruzioni, gente che per le guerre muore anche di malattie».

«Tante volte mi viene da pensare che le notizie sono un racconto di odio per distruggere: attentati, guerre», commenta Papa Francesco. È vero che «tanti bambini muoiono di fame, di malattie» perché non hanno acqua, istruzione, educazione sanitaria, «ma perché i soldi che servirebbero per questo vanno per fabbricare le armi e le armi sono per distruggere».

Quello che succede nel mondo, è lo stesso che accade «nella mia anima, nella tua, nella tua», dice il Papa. È tutta colpa del «seme di invidia» iniettato dal diavolo: «E di cosa ha invidia il diavolo?», domanda Francesco, «della nostra natura umana. E voi sapete perché? Perché il Figlio di Dio si è fatto uno di noi. Questo non può tollerarlo, non riesce a tollerarlo».

«Questa – prosegue – è la radice dell’invidia del diavolo, è la radice dei nostri mali, delle nostre tentazioni, è la radice delle guerre, della fame, di tutte le calamità nel mondo». Allora, conclude il Papa, ognuno di noi oggi deve domandarsi: «Perché oggi nel mondo si semina tanto odio? Nelle famiglie, che a volte non possono riconciliarsi, nel quartiere, nel posto di lavoro, nella politica... Il seminatore dell’odio è questo. Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo, alcuni dicono: ma padre, il diavolo non esiste, è il male, un male così etereo... Ma la Parola di Dio è chiara. E il diavolo se l’è presa con Gesù, leggete il Vangelo: che abbiamo fede o che non ne abbiamo, è chiara».

«Preghiamo il Signore», è l’invocazione finale del Pontefice, «che faccia crescere nel nostro cuore la fede in Gesù Cristo, suo Figlio per lottare con la nostra carne e vincere nella nostra carne» il diavolo e il male. E che questa fede «ci dia la forza per non entrare nel gioco di questo grande invidioso, il grande bugiardo, il seminatore di odio». (Vatican Insider)



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