Festa San Francesco: destati Umbria! I vescovi puntano sui giovani
Dopo 20 anni la Regione torna ad Assisi
di Redazione onlineDue grandi eventi caratterizzano l'anno appena iniziato nella terra dei Santi Benedetto e Francesco: il Giubileo straordinario eucaristico 2013-2014 concesso dal Papa alla Diocesi di Orvieto-Todi in occasione del 750° anniversario del “miracolo di Bolsena” e dell'istituzione della festa del Corpus Domini; le celebrazioni in onore del Santo Patrono d'Italia del prossimo 4 ottobre, perché quest'anno sarà la Regione Umbria a rappresentare ad Assisi l'intero Paese per l'offerta dell'olio e l'accensione della lampada votiva.
Per questi due attesi eventi i vescovi umbri hanno scritto la Lettera Pastorale dal titolo “I passi della fede sulle orme di san Francesco”, presentata ufficialmente l'11 gennaio nella Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi. Nella stessa circostanza sono stati resi noti i componenti del Comitato regionale incaricato dalla Ceu di promuovere e organizzare, in collaborazione con le Istituzioni civili, le manifestazioni culturali e religiose connesse con la festa del Santo Patrono d'Italia. Sono stati chiamati a far parte di questo Comitato presieduto dall'arcivescovo Domenico Sorrentino, vice presidente della Ceu, i vicari generali delle otto Diocesi dell'Umbria, i monsignori Paolo Giulietti di Perugia-Città della Pieve, segretario del medesimo Comitato, Maurizio Saba di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Giovanni Cappelli di Città di Castello, Giovanni Nizzi di Foligno, Fausto Panfili di Gubbio, Carlo Franzoni di Orvieto-Todi, Luigi Piccioli di Spoleto-Norcia, Francesco De Santis di Terni-Narni-Amelia, e in rappresentanza degli Ordini religiosi i padri Andrea Dall'Amico dei Franti Minori, Edoardo Tranquilli dei Frati Minori Conventuali, Giuseppe Rosati dei Franti Minori Cappuccini, Sergio Dominici del Terz'Ordine Regolare Francescano, il sig. Ideale Piantoni dell'Ordine Francescano Secolare, le suore Gabriella Pettirossi e Silvana Mori per l'USMI regionale e l'ing. Luciano Giulianelli di Perugia-Città della Pieve in rappresentanza dei movimenti laicali.
Con la loro Lettera Pastorale, il cui testo integrale è consultabile sul sito www.chiesainumbria.it , i vescovi dell'Umbria propongono di «coniugare la grazia dell'Anno della fede con due provvidenziali circostanze, legate al patrimonio spirituale delle nostre Chiese particolari – scrivono i presuli –, conosciuto e apprezzato dal mondo intero: la Chiesa di Orvieto-Todi celebra, a partire dal 6 gennaio, un Giubileo eucaristico, nel ricordo del noto miracolo di Bolsena avvenuto 750 anni or sono; il 4 ottobre 2013 l'Umbria sarà di turno alla basilica di San Francesco in Assisi, per accendere la lampada votiva con cui l'intera nazione, rappresentata ogni anno da una regione, rende omaggio al Santo Patrono d'Italia. Vorremmo che questi due eventi fossero colti come occasioni preziose all'interno dell'anno speciale che stiamo vivendo. Se si parla infatti di fede, è naturale che il pensiero si porti all'Eucaristia, “culmine e fonte” della vita ecclesiale (cf. SacrosanctumConcilium, 10).
Fare ogni sforzo perché essa sia sempre meglio celebrata e adorata aiuterà a plasmare l'esistenza cristiana e a dare nuova vita alle nostre comunità. Non solo in Assisi, dove tutto parla di lui, ma in ciascuna delle nostre Chiese particolari, Francesco ha lasciato segni della sua santità. La sua figura sta dentro l'animo del nostro popolo. Uomo evangelico ed eucaristico, egli può essere per noi guida sicura sia per riscoprire il senso della fede sia per rinnovare il nostro amore all'Eucaristia».
«L'accoglienza del Vangelo in Umbria – proseguono i vescovi – risale ai primordi della vicenda cristiana. È una storia di fede che rimane ancora viva ed è incisa in tanti monumenti che fanno corpo con lo splendido paesaggio della nostra regione. Purtroppo anche le nostre terre sono scosse dalla generale crisi di pensiero, di costume e di valori. La fede a noi trasmessa dai padri non è più scontata. Ci tocca da vicino la constatazione diBenedetto XVI: «Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, largamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone» (Porta fidei, 2). Anche per noi s'impone dunque l'impegno per la nuova evangelizzazione. Essa non può risolversi nella proposta di una dottrina, ma dev'essere una presentazione viva della persona di Cristo.A questo scopo il Santo di Assisi è certamente un grande maestro».
I presuli evidenziano come «la confessione della fede sarebbe ben poco credibile se non si coniugasse con la testimonianza di carità. Ci chiama ad essa in modo speciale il periodo di crisi sociale, economica e occupazionale che colpisce anche la nostra regione. Il Fondo di solidarietà che, per il terzo anno consecutivo, noi vescovi abbiamo promosso, non è che un piccolo segno rispetto agli immensi bisogni. Ci auguriamo che dappertutto si sprigioni una grande “fantasia” della carità, perché i più deboli e poveri ne traggano vero conforto. Dobbiamo infine ricordare, come il Papa sottolinea, che una fede veramente vissuta non può non essere testimoniata e annunciata. “Desideriamo che questoAnno susciti in ogni credente l'aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza” (Porta fidei, 9). Tutta la vita di Francesco e il movimento da lui generato fu caratterizzato dalla missionarietà. Dobbiamo essere grati per quanto hanno fatto e continuano a fare in questo senso i figli di Francesco. Ma tutti dobbiamo imitare l'ardore missionario del Poverello che, nella sua Lettera ai fedeli (seconda redazione), scriveva: «Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire tutti e ad amministrare le fragranti parole del mio Signore» (FF 180). Un cuore credente è necessariamente un cuore missionario».
Nel soffermarsi sull'“amore eucaristico di Francesco”, i vescovi ricordano l'evento che sta alle origini del Giubileo eucaristico indetto nella Diocesi di Orvieto-Todi: «il singolare miracolo che, nel 1263, in risposta ai dubbi di un sacerdote, pellegrino lungo la via francigena, fece sì che la specie eucaristica del pane assumesse connotati di vera carne, sottolineando così la presenza reale di Cristo nella Santa Eucaristia...
È naturale che le nostre Chiese dell'Umbria si sentano particolarmente coinvolte in questo Giubileo: noi vescovi desideriamo che ciò si esprima in opportune iniziative pastorali, che pongano sempre di più la celebrazione eucaristica al centro della vita cristiana, facendo insieme riscoprire la bellezza dell'adorazione eucaristica. È triste constatare che, nell'orizzonte della crisi della fede, anche alla Santa Messa non si dia più la debita attenzione. Un segnale inquietante è la perdita del senso della domenica, travolta da logiche di profitto economico che portano detrimento, al tempo stesso, alla fede e al diritto umano di un giorno di riposo e di festa settimanale, da poter vivere insieme alla propria famiglia e alla comunità».
Infine, nella loro Lettera Pastorale, i vescovi annunciano “Ipellegrinaggi regionali ad Assisi e a Orvieto”. «Le due occasioni pastorali che stiamo considerando – scrivono – susciteranno nelle diocesi opportune iniziative di sensibilizzazione.
In particolare sarà bello ritrovarci per i relativi pellegrinaggi: il primoad Assisi, con la data d'obbligo della festa di San Francesco del 2013, e l'altro, nel secondo anno del Giubileo eucaristico della diocesi di Orvieto-Todi. Tutte le nostre comunità saranno, a tale scopo,mobilitate. Anche le autorità civili, specie per l'accensione della lampada al Patrono d'Italia, saranno opportunamente coinvolte. Ci preme sottolineare che, al di là delle iniziative esteriori, è importante un vero “pellegrinaggio dell'anima”. Se queste occasioni di grazia produrranno una crescita di fede, di preghiera, di carità, di testimonianza, avremo ottenuto i risultati pastorali sperati. Sarà stato davvero l'Anno della fede!».
Redazione online
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