Edoardo Scognamiglio
Accoglienza, festa e missione: le tre parole di papa Francesco
Nell’Udienza generale di mercoledì 4 settembre, papa Francesco ha fatto memoria del suo viaggio in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù lo scorso luglio. Ha detto che la Chiesa cresce in tutto il mondo come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo, una rete che “mentre ti prende ti libera”. Si è poi soffermato su tre parole chiavi con le quali rileggere la GMG e la stessa vita della Chiesa: accoglienza, festa e missione.
Nell’Udienza generale di mercoledì 4 settembre, papa Francesco ha fatto memoria del suo viaggio in Brasile in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù lo scorso luglio. Ha detto che la Chiesa cresce in tutto il mondo come una rete di vere amicizie in Gesù Cristo, una rete che “mentre ti prende ti libera”. Si è poi soffermato su tre parole chiavi con le quali rileggere la GMG e la stessa vita della Chiesa: accoglienza, festa e missione.
Festa nel senso che le città si sono riempite di ragazzi e di ragazze che hanno contagiato di gioia e di vitalità gli abitanti in loco. Tuttavia, questa festa è vera e più grande nella misura in cui diventa una festa di fede: in effetti, la GMG è un grande pellegrinaggio per incontrare e lodare Cristo nei fratelli e nelle sorelle che assieme hanno pregato e celebrato l'Eucaristia. Così, la festa della fede diventa pure la festa della fraternità: in Cristo, Figlio di Dio e nostro mediatore, tutti si sentono fratelli e figli dell'unico Padre che è nei cieli! La festa della fraternità inizia in questo mondo ma non avrà fine.
Missione: “andare e fare discepoli” tutti i popoli è un’altra finalità della GMG. A Rio, i giovani hanno ricevuto un vero e proprio mandato missionario. È lo stesso mandato che il Risorto ha affidato ai suoi discepoli. In tal senso, missione – come pure andare – vuol dire, anzitutto, uscire da se stessi, ossia decentrarsi, vincere altresì ogni chiusura e paura personale, affinché la luce e l’amore del Vangelo arrivino a tutti. Missione significa anche una vita trascorsa con Cristo, la capacità cioè di avere una relazione profonda con il Signore: perché, come ha detto papa Francesco, “solo con Cristo noi possiamo portare il Vangelo”. Ci dà gioia e fiducia sapere che anche un ragazzo o una ragazza, che agli occhi del mondo conta poco o niente, agli occhi di Dio, invece, è un apostolo del Regno, è una speranza per Dio!
Queste tre parole – accoglienza, festa e missione – non sono solo un ricordo di ciò che è avvenuto a Rio, ma l’anima della nostra vita e di quella delle nostre comunità. È questa la sfida che papa Francesco lancia ai giovani e a ciascuno di noi.
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